lunedì 4 agosto 2008

Feel the Simbruini - 19.05.2007


Al volgere della settimana, mentre si affollano sul telefonino migliaia di sms dall’opaco significato, accartociato sul computer con le idee annebbiate dai quotidiani problemi, affranto da un vita che non concede, arriva senza indugio il sabato che con i suoi raggi di libertà mi restituisce il sorriso.


Sandrello, nella cui mente albergano solo spot in cui far nascere creature degne rivali di quelle prodotte dal genio di Sterling Lawrence, chiama e sentenzia…domani Simbruini! La sentenza passa in giudicato in solo pochi secondi, il pensiero alato corre veloce verso le difficoltà che l’indomani affronteranno le furenti membra assetate di fatica e di roccia carsica.


Immediatamente si cerca di coinvolgere l’Alberto nazionale che per l’occasione ha montato sulla sua bike di cristallo un poderoso gps.. purtroppo il vecio premierà la compagnia con una sonora defezione: non ci scoraggiamo e si prende il via comunque in due.


Si cerca di partire al canto del gallo, ma arriveremo a destinazione con il sole alto a perpendicolo sui nostri caschi.

Il giro è implacabile. Si parte da Camerata Nuova e si comincia a salire. Il posto è spettacolare e il panorama è mozzafiato.

L’aria riempie di serenità le nostre menti, le nostre gambe sono leggere e girano con irriverente cordialità.

Il percorso si inasprisce e un insieme di rocce ci dà il benvenuto nel letto del fiume, ma non è comodo come il materasso di casa. Le sospensioni non bastano ed è la tecnica che fa la differenza.


Al termine uno sterminato pianoro ci ricorda lo spaghetti western, il rumore della ferraglia che ci portiamo appresso completa la magia. Le gambe cominciano i loro silenti lamenti e i crampi concretizzano le nostre sopite paure, l’acqua finisce e la stanchezza annebbia la mente.. spingiamo la bike per una lunga salita senza sosta con una pendenza degna delle imprese di Messner.


La fiducia è svanita e solo la vista delle rovine di montespaccato riaccende le nostre riserve…

Da lì in poi è un delirio, forse troppo breve rispetto alla lunghissima salita affrontata, la discesa è ripida ed infame, i tornanti sono stretti e sotto le ruote le rocce scivolano.

I polsi scricchiolano ma il divertimento non manca il sorriso diventa stabilmente il nostro compagno di viaggio.

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